Il Cosenza cade nella trappola del “Menti”: serata di Maggio indigesta (1-0). Ora tocca al “Marulla”

VICENZA (3-4-2-1):Contini; Brosco, De Maio, Bruscagin; Maggio, Cavion (Giacomelli), Bikel, Lukaku (Dalmonte); Ranocchia (Meggiorini), Da Cruz; Diaw. All. Baldini

COSENZA (3-5-2):Matosevic; Rigione, Camporese, Vaisanen; Bittante (Hristov), Venturi (Palmiero), Kongolo, Boultam (Vallocchia), Liotti; Caso (Zilli), Larrivey. All. Bisoli

ARBITRO: Fabio Maresca della sezione di Napoli

MARCATORI: 90′ Maggio

AMMONITI: Liotti, Vallocchia (CS), Maggio, Giacomelli (VI)

NOTE: Spettatori oltre 11000 con circa 1500 tifosi di marca rossoblù. Al 30′ gol di Caso revocato dal VAR per fuorigioco. Al 69′ gol di Diaw annullato dal VAR per fallo di mano. Recupero: 5′ in entrambe le frazioni di gioco.

Proprio quando i rossoblù stavano per spegnere il fuoco sacro del Menti e del Vicenza, Maggio al 90′ spariglia le carte sul tavolo del play out e costringe e i rossoblù a vincere al Marulla per tenersi stretta la B. Follie di una serata in cui l’hanno fatta da protagonista le tifoserie e il Var, che ha annullato una rete per parte

Bisoli sorprende ancora una volta all’atto delle formazioni: centrocampo inedito ed emergenziale, con addirittura Venturi play basso con compiti di schermatura, ai lati Bittante a destra e Liotti a sinistra, c’è Kongolo a completare il pacchetto. Una rosa falcidiata da infortuni e influenze e come se non bastasse dopo 5 minuti anche Boultam saluta la compagnia per un problema all’adduttore, dentro Vallocchia. Eppure il Cosenza punge bene nei primi minuti sull’out di destra con le cavalcate di Caso che manda spesso e volentieri in tilt l’ “anziano” De Maio.

E il Vicenza? Gioca a scacchi,mette Ranocchia e Da Cruz a dar fastidio tra le rabberciate linee rossoblù, con  lo stesso Da Cruz che va a uomo su Venturi e prova poi ad aprire il gioco biancorosso, ma nei primi minuti il giochetto non funziona. Il campo è scivoloso (inaffiatina prima della gara?) e sembra che ambo le squadre ne soffrano. Non ne soffre però Caso che si conferma il più mobile dei 22. Passata l’emozione, il Vicenza dopo il primo quarto di gara sale di intensità, Lukaku percuore a sinistra affrancato da Bittante, e la mole del lavoro dei berici si traduce in svariati angoli. La svolta d’altronde può arrivare dalle palle ferme, e sia Bisoli che Baldini lo sanno. Il Cosenza mette in mostra il suo tridente difensivo e anche Venturi prova a dar manforte in fase di non possesso, cosicchè il Vicenza trova una retroguardia rossoblù molto attenta, sia a terra che per aria. Il primo tiro in porta marcato Vicenza arriva dopo 23 minuti e lo firma Cavion dopo l’ennesima puntura di Lukaku a sinistra, a fatica contenuta da Rigione. Il bis però è da brividi: al 27′ ancora Cavion raccoglie dal limite una respinta da corner e spedisce verso Matosevic, ma la sua staffilata di destro si infrange sulla traversa.

Sbandata colossale della fermissima difesa di casa, Caso ne approfitta e si invola come sa tra Brosco e Bruscagin e stende Contini. La sala Var però ci vede del marcio e richiama Maresca al monitor . Il fischietto napoletano (con lui Cosenza mai vittorioso) ravvisa un fuorigioco di partenza di Caso, annulla il gol e sventola qualche cartellino sulla panchina rossoblù. Al di là delle polemiche per un off side di partenza molto poco attivo (secondo Maresca, Caso partecipa di testa all’azione su rinvio di Matosevic da cui scaturisce il gol) resta l’impressione di un centrocampo ordinato con Bittante e Kongolo a cucire e coprire bene, e Vallocchia con licenze più offensive. Cinque minuti di recupero e una rovesciata a due passi dalla porta di Venturi a chiudere un primo tempo non da esteti dannunziani del calcio ma assai vibrante, con un Cosenza dalle idee chiare e un Vicenza impreciso e inaridito nei suoi sbocchi offensivi (Maggio Diaw e Da Cruz su tutti).

Si riprende senza ulteriori cambi ma con ancora super Caso sugli scudi, sulla sua conclusione c’è il tuffo di Contini. Avvio tutt’altro che noioso, tanto che un minuto dopo è Diaw a scappare sulla prima vera disattenzione della difesa rossoblù ma spara alto da ottima posizione. Provano ad alzarsi, tra i berici, sia Maggio che Ranocchia, ma il Cosenza mantiene un buon pressign alto, andando a scortare i locali fin dalla prima uscita palla, e quando si mette in moto Caso l’esito per il Vicenza può essere dei meno prevedibili, come nel caso del sinistro a giro che al 55′ soffia vicinissimo al palo. Il Vicenza cerca costantemente l’episodio su punizione ma al 62′ trova uno dei rari spazi con la girata di Cavion su cui vigila Matosevic.Al 68′ ancora Michele Cavion con un tiro cross che non spaventa i rossoblù e si perde alto. Ma l’apparente doccia scozzese è nell’aria e si materializza un minuto dopo: Lukaku chiama palla e scodella dalla trequarti, Diaw anticipa Vaisanen e in spaccata fa centro. Peccato che Diaw, nel cadere, indirizzi seppur leggermente di mano il pallone. Cuore in gola per i tifosi rossoblù a Vicenza, in Piazza dei Bruzi e in tutto il mondo, ma Maresca fa le cose per bene e annulla anche il gol dei locali. Bisoli tira un sospiro di sollievo ed effettua i cambi che l’azione del gol non gli aveva consentito di effettuare: dentro il palleggio di Palmiero e i centimetri di Zilli, fuori un positivo Venturi e il solito immenso Caso. Il Vicenza deve fare gioco e partita e se ne accorge Matosevic quando al 77′ vede svettare le teste di Maggio e Diaw che però finiscono per ostacolarsi graziando i lupi. Baldini le tenta tutte, irrobustisce l’attacco con Meggiorini e sconquassa la fascia sinistra con lo sgusciante Dalmonte per Lukaku (comunque ben contenuto da un attento Kongolo). La gara si riscalda, in campo tutta la disperazione del Vicenza, tanti corner, altrettanti crampi, tifo stellare, le urla di Bisoli che schiera l’autobus (arricchito da Hristov). Ma nulla, proprio nulla, pare mettersi contro il fato favorevole dei vicentini. E’ appena scoccato il minuto 90 quando Dalmonte, appena entrato in area, fa tunnel a Palmiero e calcia sotto le gambe di Matosevic, palla sul palo, rimbalzo maligno su Liotti e sfera che arriva sul corpo di Maggio che quasi per inerzia la mette dentro. Viene giù il Menti, ma il Cosenza e il suo popolo sono già pronti a leccarsi le ferite e tentare l’ultimo disperato assalto alla permanenza in B. Tutti assieme.

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